La mappatura del mondo
di Fabrizio Fattori
di Fabrizio Fattori
Da tempo ormai siamo abituati a veder circolare nel traffico auto con apparecchiature avveniristiche dotate di occhi rotanti montate sul tetto, o là dove le auto non circolano, volenterosi ragazzi con zaini dotati di apparecchiature simili percorrere vicoli, scalinate e sentieri di montagna.
Mappano i nostri territori rendendo i nostri percorsi più agevoli e sicuri. Siamo avvezzi a digitare la destinazione dei nostri viaggi sullo schermo di un qualsiasi strumento di geo localizzazione e a lasciarci guidare, passo dopo passo, dall’amabile voce della nostra guida, divenuta in breve insostituibile, (mettendo, in vero, a riposo quei sensi naturali di orientamento che per millenni hanno aiutato gli spostamenti dell’uomo sulla superficie terrestre).
Ma rimane ancora molto da fare, non tanto sulla terra, ma nelle profondità marine di cui si conosce una percentuale minima di superficie ( circa il 5% del totale). Le acque oceaniche nascondono paesaggi naturali caratterizzati da montagne altissime, pianure sterminate e valli profonde, tutte in attesa di essere mappate ad alta risoluzione così come prevede il progetto da poco avviato.
Lo Shell Ocean Discovery XPrize ha posto in competizione esperti e tecnici di tutto il mondo con l’obbiettivo di rendere operativo, finanziandolo, un sistema di rilevamento e mappatura in grado di muoversi ad elevate profondità. Il test che ha consentito di vincere la sfida, ha prodotto una mappatura del suolo del canale delle Manica, effettuata in 24 ore a circa 4.500 metri di profondità, per un estensione di 278 km quadrati.
Questo primo test realizzato sulla base di un progetto internazionale proposto dal Team facente capo alla Gebco NF Alumni prevede una unità di superficie (Sea Kit) semi autonoma cui fa capo un drone subacqueo (Hugin) capace di raggiungere profondità elevate ed in grado di mappare in alta risoluzione il sottosuolo oceanico. L’alta definizione dei rilevamenti obbliga a lavorare a distanze ravvicinate con il suolo e questo determina un lento progredire della mappatura, che per essere completata potrebbe richiedere secoli di lavoro.
Per questo si è pensato di dotare l’unità galleggiante di molteplici droni che muovendosi in armonia riuscirebbero a coprire ampi territori. La sfida è quanto mai avvincente : portare alla conoscenza di scienziati e tecnici le profondità marine, con tutti i suoi molteplici misteri, le scoperte e l’analisi della gran mole di dati da valutare appare ampiamente giustificare l’investimento in risorse, mezzi ed uomini, anche nella prospettiva di curare il gran malato sul quale l’umanità intera risiede e che ha già dato segnali di, inascoltata, sofferenza.
Fabrizio Fattori
In copertina la mappatura Street View della Valle dei Templi
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