La grande impresa del Destriero
New York - UK, 3.016 miglia senza rifornimento a 53,09 nodi

New York - UK, 3.016 miglia senza rifornimento a 53,09 nodi
Il Destriero, costruito dalla Fincantieri, (costruzione 5921 del 1991), è il monoscafo in alluminio con carena a V profondo con propulsione a idrogetti che il 9 agosto 1992 percorse 3.106 miglia nautiche senza rifornimento sull'Oceano Atlantico, da New York (faro di Ambrose Light) al faro di Bishop Rock nelle Isole Scilly in Inghilterra in 58 ore, 34 minuti e 50 secondi, alla velocità media di 53,09 nodi (98,323 km/h), impiegando ventuno ore e mezza in meno del precedente record appartenuto al catamarano inglese (del tipo wavepiercing) Hoverspeed Great Britain. La miglior distanza coperta nell'arco di 24 ore è stata di 1.402 miglia nautiche alla velocità media di 58,4 nodi.
L'equipaggio che prese parte all'impresa era composto da Cesare Fiorio, come responsabile e organizzatore, da Odoardo Mancini come comandante, Aldo Benedetti come comandante in seconda, Sergio Simeone come primo ufficiale, Franco De Mei come operatore di telecomunicazioni, Giuseppe Carbonaro come direttore di macchina, Mario Gando e Nello Andreoli come capi macchinisti, Massimo Robino come elettricista, Silvano Federici e Cesare Quondamatteo come motoristi e i tecnici Davide Maccario, Giacomo Petriccione, Giuseppe Valenti e Michael Hurrle.
Destriero - Foto da FormulaPassion.it
Design e costruzione
Il Destriero, nato da un progetto dello studio navale Donald L. Blount and Associated, era equipaggiato con tre Turbine a gas General Electric LM1600 (in moduli realizzati dalla tedesca MTU, capaci di sviluppare complessivamente 51.675 hp / 38.535 kW (continui) e collegate a tre idrogetti KaMeWa model 125[10] tramite riduttori Renk-Tacke.
L'autonomia a pieno carico era di oltre 3.000 miglia nautiche con una velocità a pieno carico di oltre 40 nodi e nominale (in dislocamento leggero) di oltre 60 nodi.
L'unità aveva una LOA (lunghezza fuori tutto) di 67,7 metri, una LBP (lunghezza tra le perpendicolari) di 60,0 metri e una larghezza di 13 metri.
Destriero - Foto da www.formulapassion.it
Come raccontato dallo stesso progettista, gli studi preliminari per il Destriero iniziarono nel 1989 e portarono già a inizio del 1990 alla scelta della forma definitiva dello scafo (del tipo single chime hullform); il contratto con la Fincantieri venne siglato a maggio dello stesso anno. Il costruttore italiano che in quegli anni stava svolgendo ricerca sul campo degli scafi SES (surface effect ship) per il mercato dei traghetti commerciali, dopo il Destriero si indirizzò e concentrò esclusivamente sui monoscafi ad alte prestazioni.
Contemporaneamente alla costruzione del Destriero, in Svezia si continuarono a svolgere analisi sia in vasca idrodinamica che con modelli di 7 metri sui laghi e sul mare per lo studio del comportamento dello scafo in condizioni reali; era la prima volta in assoluto che si sperimentavano analiticamente le conseguenze dell'interazione tra idrogetti e scafo su di un natante.
Destriero - Foto da Navi e Armatori - Approdi di Passione
La prima piastra in alluminio dello scafo venne tagliata a luglio del 1990 e il taglio di tutte le parti che compongono l'intera nave venne completamente gestita attraverso macchine a controllo numerico (CNC); la costruzione e l'assemblaggio della struttura del Destriero è avvenuta con le stesse modalità e schemi derivati dalla costruzioni delle unità militari della Fincantieri mentre il design e lo studio aerodinamico delle sovrastrutture è stato curato da Pininfarina.
Lo scafo è stato varato il 28 marzo 1991 presso i cantieri Fincantieri di Muggiano, La Spezia.
Per quegli anni si trattava della più grande unità navale completamente in alluminio mai costruita (e che montava i più potenti idrogetti mai sviluppati) ma il Destriero, in virtù delle sue potenziali future applicazioni, soddisfaceva anche altri requisiti come una contenuta accelerazione verticale in navigazione con mare mosso, e un basso livello di rumorosità nella zona equipaggio. Inoltre, come riportato dallo stesso Blount, il Destriero dimostrava una notevole efficienza energetica e propulsiva con prestazioni, anche in termini di accelerazione e decelerazione, pari a quelle di un'auto sportiva che giustificavano, in termini di arredamenti interni, l'adozione di soluzioni derivate dalle corse automobilistiche.
Gesare Fiorio al timone, responsabile del progetto, e il comandante Odoardo Mancini. Collezione A.C. Foto da www.naviearmatori.net
Secondo quanto certificato dalla società di classificazione Det Norske Veritas (DNV), la struttura del Destriero consentiva velocità fino a 65 nodi con condizioni del mare Forza 4 (con onde di altezza fino 2,5 metri) e fino a 30 nodi con condizioni del mare Forza 5-6 (con onde di altezza fino 5 metri).
Scheda
Tipo | monoscafo in alluminio |
---|---|
Proprietà | Bravo Romeo Ltd. |
Cantiere | Muggiano, La Spezia |
Varata | 28 marzo 1991 |
Destino finale |
a febbraio 2009 ormeggiato presso |
Caratteristiche generali |
|
Dislocamento | 400 |
Lunghezza | 67,7 m |
Larghezza | 13,0 m |
Propulsione | tre Turbine a gas General Electric LM1600 accoppiate a tre idrogetti KaMeWa model 125 |
Velocità | 40 nodi |
Autonomia | 3000+ miglia nautiche |
Equipaggio | 14 (al momento del record del 9 agosto 1992) |
Note | |
Motto | Excellere L'unità batteva bandiera delle Bahamas con Nassau come porto di registrazione; il guidone è quello dello Yacht Club Costa Smeralda |
Leggi anche: Restaurare il Destriero abbandonato. Scuro scrive all’Aga Khan: è patrimonio italiano
Foto di copertina da www.culturanavale.it/documentazione.php?id=125
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