Il nostro territorio abbonda di bellezze artistiche e ambientali di cui spesso se ne conoscono solo le più note. Mentre esiste una gran quantità di bellezza minore, spesso relegata in una dimensione di abbandono e trascuratezza che invece avrebbe necessità di essere valorizzata e conservata fino a farne poli di attrazione turistica. 

Molte di queste attengono alla complessità socio politica che il nostro paese ha attraversato nel corso dei secoli e dove la chiesa ed il suo potere temporale ha condizionato enormemente la produzione del “bello”. E’ facile quindi girovagando per le nostre regioni imbattersi in questi luoghi, non dimenticati ma certamente in attesa di valorizzazione.

Soriano nel Cimino - Palazzo Chigi Albani

La Tuscia viterbese offre molte di queste opportunità ed in particolare a Soriano nel Cimino il Palazzo Chigi Albani con la sua fonte Papacqua serrata nel cortile di ingresso posteriore della magione in abbandono di cui si auspica un recupero a breve.

La fonte, espressione di un manierismo cinquecentesco, rappresenta un insieme allegorico legato alla dimensione simbolica dell’acqua. Una enorme, matronale, faunessa, protegge i suoi piccoli dall’incombente pericolo rappresentato da un satiro fustigatore. Un pastore con flauto, capre e altre divinità campestri completano il quadro.

La Fontana Papacqua e quella del Mosè

La fonte è opera di Ottaviano Schiratti, architetto e Giovanni Bricciano scultore, che realizzano l’opera alla fine del XVI secolo per conto dei Madruzzo che ottengono il feudo da papa Pio IV a riconoscimento di quanto fatto dal cardinal Cristoforo nel corso del Concilio di Trento.

Altre sculture completano l’insieme: un Mosè che fa scaturire fresche acque dalla nuda roccia per dissetare il proprio popolo e in apposite nicchie statue rappresentano le quattro stagioni. Nel cortile compaiono anche quindici mascheroni che zampillano acqua che insieme alle acque delle fontane maggiori si riversano nelle grandi vasche sottostanti le mura de palazzo ad uso e piacere delle antiche popolazioni del borgo.

Fabrizio Fattori

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