Ponza, Palmarola, Ventotene, Ischia, Procida, Capri, ‘perle’ al centro del Tirreno, splendide, ognuna per le proprie caratteristiche naturali e ambientali. Mete ineludibili per chi ama il mare e l’andar per mare. Tappe d’obbligo, singole o in sequenza, di una crociera estiva che coniughi il piacere di navigare serenamente con quello di poter scendere a terra per vivere gusti e sapori del territorio, da quelli più semplici a quelli più mondani.
Il tutto lungo un itinerario progressivo di un centinaio di miglia, da nord a sud, dalle coste del Lazio a quelle della Campania, possibile anche per le imbarcazioni medio/piccole e - cosa di non poco conto data la congiuntura economica e il prezzo del gasolio - con costi relativamente contenuti. Praticamente si naviga quasi sempre a vista e organizzandosi per tempo non si trovano difficoltà neppure per il posto barca nei vari porti, tranne che a Ponza.
Ponza - Da www.isolaponza.it
A Ponza, infatti - eccezione davvero inconcepibile - non c’è ancora un porto turistico. Nella splendida baia c’è la vecchia banchina in pietra di epoca borbonica dove attraccano gli aliscafi e ll traghetto, nonché le motovedette della CP e dei Corpi di polizia a mare, numerosi pescherecci e una miriade di piccole imbarcazioni da noleggio. Insomma, uno scalo affollatissimo protetto solo parzialmente da una diga di massi e con una forte risacca in caso di venti dal I° quadrante, ovvvero da levante.
Più al centro della baia vi sono alcuni pontili mobili gestiti da privati che, specie in agosto, non riescono a soddisfare le numerose richieste nonostante i prezzi ‘a libera trattiva’ (da 15 euro al metro in su). Tra questi il famosissimo “Ciccio Nero”, la “Cooperativa”, la Fenicia di Kalhed, Parisi e, in particolare ‘Gennarino a mare’ che in più offre una suggestiva terrazza-ristorante sul porto e il comfort dell’omonimo albergo, dotato di piscina in grotta termale, dove ogni sera si celebrano gli ‘aperitivi’ più cool dell’isola con la musica del pirotecnico DJ, Roberto Quattrino.
Ponza - La banchina - Da www.paesionline.it
Se non si trova posto o si vuole risparmiare, lsi può dare fondo nell’adiacente baia del Frontone, tranquilla e con fondo buon tenitore, proprio davanti alla spiaggia. Un ancoraggio sicuro che, tuttavia, alle prime avvisaglie di Levante conviene lasciare in fretta (come del resto anche se si è ormeggiati ai pontili) per trasferirsi di un paio di miglia sul versante di ponente nei ridossi di Chiaia di Luna, Cala dell’Acqua o Cala Feola. In genere il levante è preannunciato da chiari segni premonitori, ma quando capita di notte non è piacevole mollare gli ormeggi e mettere la prua a un mare che monta.
Fortunatamente il nuovo sindaco Piero Vigorelli è riuscito a mettere un pò di ordine e sicurezza nella giungla di ormeggi, coadiuvato dall’opera infaticabile della locale Capitaneria di Porto, guidata dal giovane Ten. di vascello, Antonio Sogno. Nei programmi della Giunta comunale c’è la creazione di alcune nuove strutture nelle cale del versante di Nord ovest e l’avvio delle procedure per realizzare un vero porticciolo turistico, ma le beghe locali frenano molto il progetto di sviluppo dell’intera isola e, in particolare della costa di ponente, molto selvaggia e suggestiva che regala bagni e tramonti indimenticabili verso la vicina isola di Palmarola.
Palmarola
Il periplo completo di Ponza è di circa 10 miglia. Mete da non mancare sono l’isoletta di Zannone, 3 miglia a nord e, soprattutto, Palmarola, circa 7 miglia, che offre ancoraggi e spiaggette in acque cristalline specie intorno a Punta Mezzogiorno o a Cala delle Galere.
Lasciando Ponza con prua a sud est, dopo appena 22 miglia di navigazione quasi a vista, ci si trova di fronte a Ventotene, isoletta semplice e selvaggia, paradiso dei sub che, con il vicino isolotto di Santo Stefano è Riserva marina. Un luogo rilassante, un pò ‘fuori dal mondo’ e dalle mondanità, che merita una sosta ritempratice di una/due notti e qualche cenetta a lume di candela a base di pescato del giorno o delle famose lenticchie di Ventotene. Suggestivo l’antico porto romano scavato nella roccia e invisibile dal mare, ma è angusto e affollato di barche da pesca e di gommoni dei numerosi diving.
Ventotene - Da www.marcopolo.tv
Difficile trovare posto anche per barche max fino a 9/10 metri. L’alternativa è l’adiacente “porto nuovo”, dove fanno scalo i traghetti. Si ormeggia lungo la diga foranea alla banchina del locale Yachting Club, fondato e diretto da uno dei maggiorenti dell’isola, Franco Coraggio, appassionato velista e promoter turistico dell’isola. Più nell’interno ci sono alcuni pontili di cooperative locali , ben curati e meglio disposti rispetto alla fastidiosa risacca che il maestrale crea nel bacino portuale. Un inconveniente al quale pare si sia ovviato con alcuni massi frangiflutti all’imbcccatura . Le tariffe d’ormeggio sono decisamente più basse rispetto a Ponza e vanno dai 10 ai 12 euro al metro.
Guardando da Ventotene verso sud nelle giornate limpide, l’occhio giunge a distinguere la prossima tappa della nostra crociera: Ischia. Ma ne parleremo nella prossima puntata di “Navigando con Nauticareport”.
Carlo E. Bazzani
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