La Baia di Twofold e ''Old Tom'': una storia di uomini e balene
di Fabrizio Fattori
di Fabrizio Fattori
Alcuni mammiferi marini hanno, nel tempo, messo a punto sistemi di pesca molto efficienti, capaci cioè di produrre il massimo risultato come effetto di un coordinamento collettivo del branco.
Basti pensare alle trappole di bolle d’aria che alcuni grossi cetacei producono per “incapsulare” grandi quantità di pesci, o ai delfini che spingono i branchi verso bassi fondali per facilitarne la cattura.
In questo quadro è da inserire anche la tacita collaborazione con pescatori in vari mari del mondo. Un patto tra i più suggestivi e quello di cui si ha memoria dalla fine dell’ottocento nella Baia di Twofold nel Nuovo Galles del Sud in Australia.
Nella cittadina di Eden, prospiciente la baia, in quegli anni era molto attiva la pesca della balena franca australe, che raggiungeva, stagionalmente, quei mari per riprodursi in acque calde e la cui caccia produceva enormi quantità di olio.
Foto da www.majesticwhaleencounters.com.au
I cacciatori aborigeni trasmisero ai colonizzatori bianchi l’accordo di collaborazione stretto tra i pescatori e le orche, conosciuto come il “Patto della Lingua”. Questo utilizzava tacitamente l’attitudine delle orche a confinare i grossi, lenti cetacei nell’insenatura, dove abili arpionieri ne facevano facilmente strage.
Le carcasse, che per altro galleggiavano naturalmente, venivano lasciate a disposizione delle orche che si limitavano a mangiarne le grosse labbra e la lingua, lasciando il resto intatto che, successivamente veniva spiaggiato e lavorato.
Il branco delle orche era condotto da un grosso esemplare (7 metri per 6 tons) chiamato dai pescatori “Old Tom” che aveva, tra l’altro, il compito di interagire con l’uomo attraverso segnali ben precisi, in specie ritmici colpi di coda sulla superficie del mare.
Questa forma di collaborazione durò per parecchi anni fino a quando un maldestro arpioniere colpi la bocca del capo branco ferendolo vistosamente.
Questo incidente comportò la rottura del patto e mise fine alla collaborazione. Tempo dopo la carcassa di “Old Tom” venne ritrovata spiaggiata poco distante dalla cittadina e ancora oggi fa mostra di sè nel Museo locale (Eden Killer Whale Museum).
Al suo teschio mancano alcuni dei denti persi nell’incidente e forse causa della stessa morte del capo branco.
La balena franca australe è dal 1937 specie protetta.
Fabrizio Fattori
Foto di copertina: Killer whale (Old Tom) and whalers - Original: Charles Eden Wellings (1881-1952) derivative work
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