Il mappamondo cordiforme di Hajji Ahmed
di Fabrizio Fattori

di Fabrizio Fattori
Nel 1795 riaffiorarono dagli archivi veneziani del Consiglio di Dieci a Palazzo Ducale, sei tavole in legno di pero, incise in carattere orientale e recanti tracce di un planisfero.
Pinelli, pubblico stampatore, ne trasse nello stesso anno, diverse incisioni che mostrarono con precisione e completezza un planisfero a forma di cuore corredato da descrizioni in turco ottomano.
Tale lavoro è, secondo alcuni, riconducibile a Hajji Ahmed musulmano di Fez che essendo, intorno alla fine del 1550, ostaggio dei veneziani sperava di riconquistare la liberta grazie alla realizzazione di questo lavoro di traduzione dalla lingua franca in turco, come dallo stesso Hajji Ahmed riportato a margine del planisfero.
Per altri l’opera venne, secondo più recenti approfondimenti, concepita dallo stampatore Marc’Antonio Giustiniani e da Michele Membré come progetto editoriale avente destinazione i mercati ottomani, relegando così Hajji Ahmed al ruolo di prestanome capace di avvallarne la correttezza linguistica nel mondo ottomano.
L’interesse di quest’opera non è solo nella proiezione cordiforme del planisfero, peraltro abbastanza diffusa all’epoca, ma anche perchè appare fortemente influenzata da quanto già conosciuto in occidente. In particolare la sfera armillare e i due emisferi celesti, posti alla base dell’insieme, appaiono provenienti da quanto già pubblicato in Europa in quegli anni.
Appare corretto, comunque, parlare di questo planisfero come un’opera Turco-Veneziana a ulteriore testimonianza di quanto fossero intensi i rapporti tra le due culture, molto difformi, ma legate da reciproche convenienze commerciali e di quanto Venezia godesse di un vero primato nelle conoscienze geografiche dell’epoca che la rendevano punto di riferimento delle marinerie mediterranee e non solo.
Oggi l’opera, non priva ancora di mistero, si trova , unitamente ad altri mappamondi come quello di Frà Mauro, nei Ridotti dei Procuratori, nuova ala museale della Marciana di Venezia.
Fabrizio Fattori
In copertina Oronce Finé 1534 tratto da www.atlascoelestis.com
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