Il Canale di Panama, una lunga storia
di Fabrizio Fattori
di Fabrizio Fattori
Tra le opere che meritano di essere ricordate come imprese pilastro dell’ingegno umano, anche in relazione alle tecniche disponibili nel XIX secolo, vi sono i tagli degli istmi che congiungevano interi continenti.
Separare l’Africa dall’Asia o il Nord America - Centro America dal Sud America, ha comportato sforzi enormi ma ha generato enormi vantaggi per tutto il pianeta, tralasciando, in questa valutazione, gli enormi benefici economici e politici per i gestori del traffico mercantile.
Foto di Clker-Free-Vector-Images da Pixabay
L’Idea di tracciare una via d’acqua che separasse i continenti americani risale ai primi anni del XVIII secolo e riguardò inizialmente i francesi, poi successivamente, i tedeschi con Von Humboldt e nel tempo inglesi ed americani. La prima idea di attraversare il lago del Nicaragua venne, temporaneamente, accantonata così come la via navigabile in favore di una linea ferroviaria che sarebbe partita da Panama city e sarebbe arrivata a Colon sulla costa caraibica, sollecitata anche da nuovi equilibri politici e dalla necessità di gestire i grandi flussi di cercatori d’oro attirati dalle favolose notizie sulle miniere californiane.
Migliaia di operai giamaicani, resistenti al clima malsano e mal pagati, aprirono la via ferrata che vene inaugurata nel 1855 a prevalente capitale americano. Malgrado questo successo l’idea americana di un canale navigabile non venne abbandonata così come l’ipotesi di attraversamento dell’istmo nel territorio nicaraguense. Questo comportò il risveglio dell’interesse dei francesi per l’area panamense.
La “Compagnia del canale” con capitali milionari iniziò i lavori ostacolati dalle epidemie di febbre gialla che falcidiavano sia gli europei che, in minor misura i nativi, in modo così drammatico che l’impresa venne abbandonata nel 1890 determinando il fallimento della “Compagnia” forse uno dei più gravi del XIX secolo. Usciti i francesi dal progetto e mutata la politica estera degli Usa, che andavano nutrendo mire imperialistiche (prontamente negate) nell’area caraibica e del Pacifico centrale, gli americani, con capitali governativi (325 milioni di $), rilevarono i cantieri ed i macchinari francesi ancora in buono stato d’uso malgrado il loro abbandono.
USS Oregon (BB-3) - Bureau of Ships - National Archives and Records Administration
Vennero apportate delle significative modifiche al progetto francese e grazie anche al controllo delle epidemie di malaria e febbre gialla, contenute dallo studio scientifico dei loro vettori che garantirono condizioni di lavoro più salutari, portarono a termine i lavori. Il canale si era arricchito di una grande diga a regolare il flusso fluviale, di un lago artificiale e di una serie di chiuse destinate a far superare i dislivelli.
Balboa e Colon sulle rispettive coste oceaniche divennero delle vere e proprie città americane. Il ruolo primario degli Usa nell’area si consolidò ulteriormente. Panama, indipendente, venne posta sotto tutela americana. Nel 1914 vennero trainati i primi piccoli battelli, alcuni carichi di ananas in scatola, testimonianza di processi industriali innovativi e destinati ad arricchire la tipologia di merci trasportate in un mondo avviato ad una repentina modernizzazione.
L’inaugurazione ufficiale avvenne nel 1920 alla presenza del presidente Roosevelt che a bordo della USS Oregon sanciva la potenza americana come egemone nell’area.
Fabrizio Fattori
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