Dove è finita la Città Marinara di Barletta?
Di Nicola Palmitessa
Di Nicola Palmitessa
Sepolta sotto la coltre dei frenetici distretti manifatturieri del ‘900, dal mare dell’antica Apulia riemergerà una insospettata città marinara di eccellenza. L’antica Baruli città emporio- mercantile (con il suo port of trade del Mediterraneo), già prediletta Civitas regia dei Normanni, dal Ducato d’Apulia di Roberto il Guiscardo in poi e da Re Tancredi fino al sec XIX, con notevoli migrazioni di amalfitani e ravellesi ed istituzioni marinare del Reame, imporrà come città marinara, alternativa a quella Amalfitana.
Da una rilettura di oltre dieci secoli, tra le città del bacino del Mediterraneo, in particolare del mare Adriatico e del regno di Sicilia prima e di Napoli poi, la recente revisione storiografica, ricca di ben quattro pubblicazioni di ordine storico scientifico. fatta dal Centro studi storici La Cittadella Innova, ha individuato Barletta come una nuova stella ‘di prima grandezza’ (non solo demografica) nel firmamento tra le repubbliche e città Marinare.
Questi nuovi paradigmi di lettura sono stati anche sostenuti, da ogni pubblicazione, caratterizzate da inedite conoscenze scaturite anche da: complesse traduzioni dal latino medievale, di materiale d’archivio, di rilievo sia regionale, nazionale e internazionale.
Barletta ne Regno di Napoli in un dipinto - - Da www.viaggioadriatico.it
Alla luce di questa nuova identità storico-culturale della nuova città marinara (come a racchiudere e dare senso unitario a quelle, già conclamate, su significativi eventi storici tra loro lontani storico-militare (Barletta città della Disfida del 1503 e Barletta Città dalle medaglie d’oro del ‘900) e quindi delle stesse città e repubbliche marinare, si pongono alcune domande. Quale sarebbe stato il ruolo specifico storicamente assolto di questa città di Barletta? Nonché, come le altre città si sarebbero interposte a quello ‘autonomo di Barletta? Quale, infine, il suo motto e la possibile denominazione?
Infatti, se le repubbliche (Amalfi, Venezia, Genova e Pisa) e città marinare (di Ancona, Gaeta e Noli), si estingueranno quasi tutte poco prima del Cinquecento, quella di Barletta, come Venezia, lo farà molto più tardi: Venezia nel 1797 e Barletta fino all’Ottocento, cioè con la fine del regno Borbonico e l’Unità d’Italia.
Dalla complessa storiografia visti i criteri distintivi e definizioni delle città marinare - sia quello di fatto e di diritto, cioè de facto e/o de Iure, Barletta rientrerebbe in quelle de facto, non dissimile per tanti aspetti dalle altre città marinare. Più in generale, considerato cosa siano state le città marinare tout court, come nascono le città e repubbliche marinara? Esse nascono attraverso una complessa revisione storiografica e storica, avviatasi a partire dall’800 in poi, per intensificarsi sempre più nel ‘900 e soprattutto in questi ultimo decenni. Nel contempo, più recentemente, si è avviata anche la revisione storiografica su Barletta, arricchendo la stessa vasta letteratura sulle città e repubbliche marinare.
Barletta - Il porto nel 1880 - Da www.comitatoprocanne.com
In particolare, si sono delineati i seguenti specifici connotati. Alla luce dei criteri propri delle le repubbliche marinare, dalla tradizionale storiografia di Barletta - da tempo riconosciuta dalla storiografia mondiale di Emporio del Mediterraneo -, emerge non solo una chiara identità marinara, ma anche un singolare ruolo di cerniera tre le diverse città marinare. Un ruolo suscettibile di ulteriori ricerche anche per delinearne possibili letture unitarie intorni al susseguirsi delle vicende storiche tra loro concatenate.
Le possibili implementazioni che le città marinare (e non ) sono oggi chiamate a rispondere alla sfida della globalizzazione sono tutte aperte, così come una comune progettualità culturale.
Quanto alla sua specifica identità cittadina, ossia una possibile denominazione, se quella più longeva, Venezia, fu stata definita La Serenissima, e quella di Genova, La Superba per la possanza militare dei sui navigli oltre che militare, come denominare quella di Barletta?
Dal sec. XI-XIX, alla luce della complessa revisione storia e storiografica, la città di Barletta, per le sue note vicende storiche: di sapersi difendere la sua forte autonomia politica di città franca e di città militare; dotata di una duttile capacità di mediare tra le innumerevoli contese tra regni contrapposti e città marinare in conflitto; nonché di smarcarsi dai continui attacchi e da pericolose e molteplici aggressioni esterne, ma anche essere sostanzialmente riconfermata Civitas regia e Caput Regions del Reame di Puglia.
Barletta - Il molo in una foto d'epoca - Da www.viaggioadriatico.it
Per queste ragioni Barletta marinara può essere a buon diritto essere intitolata La Pacifica e/o Regina delle Vittorie (Nicola Palmitessa. Prefazione. Quattro saggi per la Città Marinara: Barletta. Ediz. La Cittadella Innova. Barletta 2014).
Titoli dei libri già pubblicati
1) Barletta Civitas Regia, privilegio di Re Tancredi. A.D. 1190. Traduzione Carla Colucci- Nicola Palmitessa. Barletta. 2010;
2) Il destino degli Svevi nella svolta di Anagni, Barletta e Salpi promesse a Venezia. Magma Grafic, Bari, 2011;
3) Federico II e san Francesco. tra dialoghi e identità. antefatti e svolta del patto di Anagni. Francesco alla corte imperiale di Federico II; Magma Grafic. Bari 2012;
4) Traffico Navale nel Mare Adriatico: da Barletta la rete portuale di navigazione. Nei Quaderni del regio Portulano di Puglia. una ricchezza per i Codici Diplomatici di Barletta e Veneto-Napoletano. Edizioni cel Centro studi: La Cittadella Innova. Magmagrafic. Bari 2009.
5) Quattro saggi per la città Marinara:Barletta. Edizioni La Cittadella Innova. Barletta 2015.
Indirizzi per chiedere alcune copie:
(cell. 3209190303) - nicolapalmitessa@yahoo.it
www.antoniodellisantieditore.it
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