Domenico Baffigo un eroe tradito
di Fabrizio Fattori
di Fabrizio Fattori
L’otto settembre, data in cui venne divulgata la resa italiana agli alleati (armistizio di Cassibile) ha rappresentato per il nostro paese lo spartiacque tra il bene ed il male, tra la fedeltà ad un’ideologia al tramonto ed il giuramento alla Corona.
Ma oltre a ciò ha consentito a molti, nel conseguente caos, di esprimere valori coerenti con il proprio ruolo di soldato cui i repentini mutamenti della storia avevano solo fatto cambiare avversario. Domenico Baffigo, in quella data capitano di corvetta pluridecorato, con alle spalle azioni meritevoli di contrasto aereo a bordo di idrovolanti, si trovava nel porto di Castellammare di Stabia quale responsabile delle attività portuali ed in particolare dell’allestimento finale dell’incrociatore leggero “Giulio Germanico”.
L'incrociatore Giulio Germanico in allestimento
Il porto era in piena attività ed oltre a diverse corvette alla fonda erano in corso di allestimento un sommergibile ed altri mezzi navali, tutto prezioso naviglio da proteggere dalle mire distruttive dei nuovi nemici. Assunto il comando, alla testa di poche centinaia di unità militari e civili e nel più completo silenzio dei comandi superiori, Baffigo fu in grado di resistere per alcuni giorni dando fondo a tutti gli armamenti disponibili e a tutte le energie dei resistenti.
Poi, stante anche il rinvigorirsi delle forze tedesche in fuga sotto la pressione degli americani sbarcati a Salerno, accettò l’incontro di tregua offerto dai militari germanici, confidando su comuni valori di onore e rispetto militare, avvalorati dall’esibita bandiera bianca nelle mani di un militare italiano.
Venne catturato insieme al Tenente Francesco Bottino e al Tenente Ugo Molino, tutti facenti parte della delegazione e barbaramente ucciso, le spoglie disperse a riprova dell’inasprimento della barbarie provocato dal presunto tradimento dell’otto settembre.
Cadute le ultime resistenze tutta l’area portuale venne devastata dai guastatori tedeschi. Ancora pochi giorni e sarebbero iniziate le quattro giornate di Napoli, spontanea reazione popolare ad un nemico sempre più odiato.
Fabrizio fattori
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