America: la terra di Amerigo
di Fabrizio Fattori

di Fabrizio Fattori
Nella corsa alle richezze reali o ipotizzate del “Nuovo Mondo” gli italiani non furono da meno rispetto a spagnoli e portoghesi ufficializzati nelle loro mire di sfruttamento dal Trattato di Tordesillas (1494) che sanciva la spartizione dell’oceano con un meridiano posto a ovest delle isole di Capo verde.
Inizialmente gli accordi precedenti avvantaggiavano gli spagnoli grazie all’arbitrato di Alessandro VI (papa Borgia, spagnolo). In seguito furono riconosciute ai portoghesi maggiori influenze, sino a comprendere la “Terra de Santa Cruz” poi divenuta Brasile (dal nome di un albero, “pau brasil”, da cui si ricavava un colorante).
Era necessario, per gli italiani, ricercare l’appoggio di uno di questi paesi per attivare affari. Amerigo Vespucci dopo un periodo di commerci svolti in società con Giannozzo Berardi, tra i finanziatori di Colombo, intraprese viaggi diretti imbarcandosi con Alfonso de Ojeda e Juan de la Cosa.
Aveva già accumulato, oltre ad una grande passione per l’avventura, esperienze commerciali e diplomatiche e poteva vantare una grande capacità culturale che lo misero in grado di produrre un’adeguata documentazione di quanto visto nei suoi viaggi.
Questo primo viaggio (1497) lo portò verso le coste del Golfo di Maracaibo, dove villaggi di palafitte gli suggerirono per quelle terre il nome di piccola Venezia, Venezuela appunto, rimasto ancora in uso. Il successivo viaggio (1501), ora con i portoghesi, lo portò verso il Brasile.
Da questa esperienza trasse la certezza che quanto scoperto fosse davvero un mondo nuovo, certezza sostenuta da lettere, resoconti e mappe, che lo resero famoso in tutta Europa.
Nel 1507 il geografo tedesco Martin Waldseemuller attribuì, in un suo trattato (Cosmographiae Introductio), il nome di America (terra di Amerigo) a questa parte del mondo.
Questa attribuzione parve arbitraria a molti, relegava, infatti, nel dimenticatio il vero scopritore del nuovo mondo Colombo.
Ma al di la delle polemiche, durate a lungo, Vespucci si ricavò, in quegli anni, una tale autorità, quale esperto di quelle rotte, da divenire un punto di riferimento imprescindibile per tutti coloro che avessero voluto intraprendere un viaggio verso quelle nuove terre, legittimando così l’attribuzione del suo nome a quella parte di mondo.
Fabrizio Fattori
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