Economia blu: il futuro dell’Italia è sul mare
di Nicola Silenti
di Nicola Silenti
Il 30 ottobre u.s. nella stazione marittima di Napoli, a bordo della nave da crociera” Costa Smeralda”, si è svolta l’Assemblea pubblica di Confitarma, intitolata “La nave nel futuro”.
Come recita il relativo comunicato stampa, si è trattata di una “intera giornata dedicata alla nave,infrastruttura mobile di trasporto, leader di un mondo industriale che, oltre alle merci i passeggeri e al turismo, abbraccia anche la cantieristica, l’industria delle estrazioni marine, il diporto, le attività di ricerca, la filiera ittica, le attività sportive.”
Nella relazione del Presidente della Confitarma, Mario Zanetti, sono stati elencati obiettivi indifferibili contenenti azioni concrete per accrescere lo shipping come contributo alla creazione di valore del Paese. In sintesi la maggior parte degli obiettivi ricalcano la sedici direttrici in cui si articola il Piano del Mare, approvato dal CIPOM il 31 luglio 2023 che costituisce appunto uno strumento di programmazione di indispensabile efficacia per l’avvio di una politica marittima unitaria .
L’Assemblea è stata aperta dal messaggio indirizzato a Confitarma del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con il quale è stato sottolineato,tra l’altro, che “Il Governo farà tesoro delle proposte che emergeranno dai lavori. Confitarma non ha fatto mai mancare il proprio contributo, in un progetto comune in grado di renderci sempre più orgogliosi di ciò che siamo e sempre più proiettati verso nuove rotte”.
La competitività dello shipping è stato il filo conduttore della manifestazione che si è voluta svolgere a Napoli per accendere i riflettori su una citta di “mare e non solo sul mare” ed ha visto la partecipazione dell’intero cluster marittimo nazionale. Il comparto marittimo relativo ai “naviganti” e cioè alla Gente di mare ed in particolare a tutti coloro i quali sono soggetti a trafile temporali, ancorchè costose , per conseguire i titoli professionali marittimi guardano con speranzosa attesa la risoluzione a quanto riportato in uno degli obiettivi elencati dal Presidente Zanetti nella manifestazione laddove parla di “semplificare l’accesso alle professioni del mare e valorizzare il ruolo degli ITS”. Questo obiettivo si richiama direttamente ad una delle direttrici del Piano del Mare e precisamente al punto 2.9” Lavoro Marittimo” dove tra gli obiettivi cardine delle politiche del mare vengono elencati proprio i percorsi formativi per le professioni marittime.
In sintesi il percorso formativo di un ufficiale volto all’ottenimento delle certificazioni obbligatorie-tipo patentino - per esempio presenta lungaggini che non hanno motivo di esistere come non esistevano fino a qualche tempo fa ed inoltre si sente anche l’esigenza ,viste le norme internazionali in vigore, di una rivisitazione dei programmi relativi al conseguimento dei suddetti titoli . Insomma la formazione e l’educazione del mare sono argomenti che ci riconducono al lavoro marittimo e quindi alla relativa carenza di personale marittimo, fatto ormai assodato che si riscontra su tutto il territorio nazionale,alla quale bisogna porre freni con interventi rapidi da parte delle istituzioni.
Durante l’assemblea non sono mancati i riferimenti ai numeri che caratterizzano la “blue economy” che è ormai un pezzo insostituibile del nostro sistema produttivo ed economico capace di generare con la sua filiera un valore aggiunto pari a 59 miliardi di euro con la presenza di oltre 228.000 imprese con un import ed export pari a circa 339 miliardi di euro senza dimenticare le quasi 1300 navi di bandiera che rendono l’Italia leader nello Short sea shipping in Europa.
Numeri di un universo virtuoso che freme di impazienza nel vedere riconosciuta la dignità dei legittimi protagonisti :gli uomini e le donne del mare.
Nicola Silenti
In copertina foto da DEPOSITPHOTOS
Ti Potrebbe Interessare Anche
Portualità italiana: annunci, dibattiti e promesse mancate sulla riforma
La discussione sulla riorganizzazione del sistema portuale italiano evidenzia una mancanza di visione chiara e coordinata, nonostante si tratti di un tema...
Le ancore di Pechino nell’ex Mare nostrum
“Il Mare Mediterraneo è un teatro economico dei cinesi.Il dominio della società Cosco e noi siamo usciti dalla Via della Seta”.Questo...
Porti italiani/ Senza un vero confronto con gli operatori la riforma non può salpare...
L’articolo sulla riforma della portualità italiana pubblicato su questo giornale on-line lo scorso 21 settembre, oltre ad essere stato rilanciato...
Geoeconomia/ La Belt and Road cinese come “percorso di felicità”? Dubbi, rischi...
Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha recentemente compiuto una visita ufficiale in Cina, un evento significativo sia per le relazioni...
Scenari competitivi e trasformazioni strutturali dell’economia del mare. Il Rapporto...
La competitività dell’economia del mare in una prospettiva di sviluppo del Paese e di autonomia strategica europea con analisi e approfondimenti...
Perchè la riforma della portualità italiana non convince. Anzi….
Poche idee ma confuse. E’ questo che emerge dalle varie discussioni in campo sulla riorganizzazione del sistema portuale italiano che dovrebbe portare...
Oceanly lancia la ''Scatola Nera'' per monitorare i contratti di noleggio
Presentata a SMM di Amburgo l’evoluzione della piattaforma di monitoraggio navale Performance Una scatola nera totalmente innovativa che...
Geoeconomia: l’Africa e il Mediterraneo tornino al centro delle politiche italiane...
La chiave del futuro strategico dell’Italia sta tutta nel rapporto con il continente africano. Un rapporto che può definire per gli anni a...
Siamo sicuri che regionalizzare porti e logistica sia una buona idea ?
Una legge dai risvolti imprevedibili e dalle conseguenze indecifrabili per interi territori e settori cruciali della nostra economia come quello dei porti...