Una delle figure più affascinanti e suggestive è sicuramente quella del guardiano del faro. Molti di noi hanno fantasticato di trovarsi in una di queste torrette, lo sguardo che abbraccia a 360 gradi una distesa azzurra calma o in burrasca, gli schizzi d'acqua che lambiscono i vetri della sommità del faro e una radio ricetrasmittente che gracida parole e indicazioni di rotte e di avvisi meteo.
Ma come si diventa guardiani di un faro? E’ fondamentale sapere che i fari sono sotto la giurisdizione della Marina Militare Italiana. Fino al 1994 l'assunzione per questa figura, che ora si chiama operatore o collaboratore nautico, avveniva attraverso concorsi pubblicati, come per altri, sulla Gazzetta Ufficiale.
Il faro di Ponza
In seguito si è passati a concorsi interni rivolti alla riqualificazione di personale civile della Difesa. Dopo l'inoltro della domanda si seguiva un apposito corso formativo presso l'ufficio tecnico dei fari di La Spezia. Secondo uno degli ultimi dati disponibili i faristi in Italia sarebbero circa 161 a fronte però di un numero di fari non automatizzati che diminuisce sempre più.
Essere il guardiano del faro, un sogno romantico per molti, una professione che non può essere svolta senza passione e dedizione da chi svolge questo mestiere.
Il guardiano del faro, anche detto farista, è la persona a cui è affidato il faro, oggi non deve più svolgere i compiti riservati in passato ai faristi, poiché le nuove tecnologie e l'automatizzazione hanno reso il mestiere di guardiano del faro quasi hi-tech. Per tale ragione il numero di custodi di fari si è notevolmente ridotto negli ultimi decenni.
Il faro di Camogli in piena tempesta
La Marina Militare è l'organo che si occupa di gestire e controllare i fari in Italia; posti lungo gli 8000 km di costa. Proprio la Marina militare è subissata da richieste di civili che chiedono come si possa diventare guardiani di faro.
Oggi le innovazioni tecnologiche non rendono più necessaria un'assistenza giornaliera del faro (basti pensare che una trentina di fari sono addirittura telecomandati), ma è sufficiente la manutenzione periodica.
Non esistono requisiti particolari per diventare guardiano del faro, ma è necessaria innanzitutto un'attitudine speciale. E' importantissimo sapersi adattare, avere intuito e passione. Tra le competenze tecniche è bene avere dimestichezza con elettricità e accumulatori per svolgere i lavori di manutenzione ordinaria ed essere anche portati per il lavoro di manutenzione straordinaria (es. imbiancare i muri, sistemare il tetto, ecc...). Forse un requisito positivo è quello di avere un diploma di istituto nautico.
Il faro di Talamone
Anche da un punto di vista economico, chi desidera diventare guardiano del faro non lo fa davvero per i soldi, poiché non è la professione più remunerata che esista.
Cosa spinge tante persone a diventare guardiano del faro?
Dai sondaggi emerge che sia giovani che pensionati vorrebbero diventare faristi per: ritrovare un senso di libertà, fuggire dalla routine quotidiana, stare soli, vivere a contatto con la natura.
Grazie anche alla letteratura e al cinema, il mestiere di guardiano del faro incuriosisce anche i turisti che sostituirebbero volentieri una settimana di vacanza con la possibilità di vivere o soggiornare in un faro per un periodo stabilito.
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