Joyette: il ritorno in mare di una barca storica del 1907 verso l’America’s Cup 2027
Restauro filologico, artigianato campano e tecnologia avanzata si uniscono per riportare Joyette all’acqua come salotto galleggiante capace di seguire le regate dell’America’s Cup 2027.
Nell golfo di Napoli, nasce un progetto capace di coniugare memoria storica e innovazione: Joyette, imbarcazione interamente in legno varata nel 1907, è destinata a tornare in acqua come salotto galleggiante per ospiti d'eccellenza, con una prospettiva privilegiata sulle regate dell'America’s Cup 2027. Nato a Bacoli, nel Cantiere Navale Postiglione, il progetto intende fondere l’arte dei maestri d’ascia con le più avanzate tecnologie di restauro navale.
Joyette porta la firma di Charles Ernest Nicholson e reca il marchio dei cantieri Camper & Nicholson di Gosport: uno yacht che il suo stesso progettista descrisse come “il progetto più bello che avessi mai disegnato”. Lunga 27,15 metri, dislocazione oltre 90 tonnellate, fasciame in teak e ordinate in quercia, testimonianza rara di eleganza edoardiana applicata alla vela.
Nel corso del Novecento la barca ha vissuto trasformazioni, tentativi di ripristino filologico e un percorso di recupero basato su fotografie storiche dei Beken of Cowes e su piani originali conservati a Londra.
Nel 2014 il Cantiere Postiglione ha completato un restauro filologico, restituendo a Joyette la fisionomia d’epoca attraverso un lavoro minuzioso su strutture, coperta e interni. Una tappa riconosciuta tra le più significative della nautica classica mediterranea, destinata a proseguire grazie a un armatore inglese che, durante una visita a Napoli, ha deciso di finanziare l’operazione per «far vedere la luce, il mare a Joyette».
La direzione tecnica è affidata a Stefano Faggioni, che sintetizza il cuore del progetto: “Rimettiamo in vita un pezzo di storia della nautica. L’obiettivo è ripristinare l’armo velico come in origine e restituire a esterni e coperta l’aspetto originale.” Partendo dalle linee attuali, sovrapposte ai disegni originali recuperati negli archivi Nicholson a Londra, si lavora sui legni e sugli impianti, adattandoli ai materiali disponibili odierni.
Accanto alla tradizione artigiana, tecnologia e innovazione sostengono il progetto: NEO, impresa flegrea accreditata a livello internazionale, sta realizzando una riproduzione in 3D della barca e simulazioni del comportamento fascia per fascia, tra struttura, impianti e arredi, per ottimizzare destinazione d’uso, performance e sicurezza. Secondo Gennaro Russolillo, amministratore di NEO, si tratta di uno studio volumetrico che consente analisi sulle performance e sulla tenuta al mare.
Il traguardo è la primavera-estate 2027: Joyette come “salotto sul mare” per ospiti e partner, una piattaforma capace di seguire le regate dell’America’s Cup con la grazia senza tempo del legno. L’idea unisce le competenze di un cantiere che da oltre 130 anni lavora con lo stesso spirito di innovazione e passione, alle competenze progettuali e digitali che consentono di far navigare nel presente un’icona del passato.
Bacoli e il suo mare tornano così al centro di una storia di bellezza e impresa: «Se le grandi competizioni richiedono un altissimo livello tecnologico, Joyette ricorda che le emozioni abitano ancora nel passo lento con cui una barca di legno scivola in acqua dal tiro dei maestri d’ascia», sottolinea Carolina Amato, titolare del Cantiere Postiglione. «È da lì, da quel gesto antico, che guardiamo al futuro».
Il progetto Joyette dimostra come la tradizione artigiana campana possa convivere con strumenti di analisi digitale e logistica di alto livello, aprendo una prospettiva per la vela classica nel contesto contemporaneo delle grandi competizioni internazionali.
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