Su due ruote lungo il Naviglio. In bici nella bassa padana intorno a pavia
Di Cesare De Ambrosis
Di Cesare De Ambrosis
L’inverno bussa alla porta e, per non rinunciare alla nostra amata bicicletta, la soluzione è pedalare in pianura, ben coperti, cercando di mantenere la propria temperatura il più possibile costante.
Anche intorno a Milano si possono ammirare romantici paesaggi e viaggiare su stradine poco trafficate. Il nostro giro, lungo 105 km, parte da Castelletto, frazione di Abbiategrasso, lungo l’Alzaia Naviglio di Bereguardo.
Vale assolutamente la pena di percorrere questa ciclabile perché, grazie ad un regalo economico della Comunità Europea, è appena stata completamente riasfaltata: i 19 km che conducono a Bereguardo, sono lisci come un biliardo.
Raggiunta Pavia e ammirato il suo importante Centro Storico, risaliamo verso Nord godendoci la remota tranquillità del Parco del Ticino tra le rive del fiume ed interminabili risaie.
Soltanto dopo la visita della spettacolare Piazza Ducale di Vigevano avremo un improvviso brusco risveglio nell’affollata realtà lombarda.
Come Arrivare
Abbiategrasso si raggiunge uscendo da Milano lungo il Viale Lorenteggio e quindi sempre dritto costeggiando il Naviglio.
Itinerari
Castelletto (Abbiategrasso), ciclabile Naviglio, (quasi completata la riasfaltatura), Bereguardo, Vigna del Pero, Casottole, Torre d’Isola, Massaua, Pavia, Ponte Coperto, Ciclabile argine Ticino, Carbonara al Ticino, Cascina Caselle, Villanova d’Ardenghi, Stazione Ff.Ss., Zinasco, Zinasco Nuovo, SP60, Groppello Cairoli, SP3, Cielo Alto, Zerbolò, Parasacco, Borgo San Siro, Sforzesca, Vigevano, Ozzero, Abbiategrasso.
Punti d’interesse
Parcheggiamo l’auto davanti al piccolo cimitero di Castelletto, saliti in sella, imbocchiamo l’Alzaia Naviglio Grande e proseguiamo, in assoluta tranquillità, lungo la sponda dx del canale ammirando i riflessi dei pioppi nell’acqua sorprendentemente limpida. Oggi questa ciclabile puzza ancora di bitume fresco! Manca soltanto un tratto di 2 km per completare l’opera.
Raggiunto Bereguardo giriamo a dx per sbucare di fianco al Ristorante La Pesa, da qui attraversiamo Piazza Patrioti, per poi seguire via Ticino. Sulla nostra sx imbocchiamo via della Roveda seguendo le indicazioni per Vigna del Pero, Torre d’Isola. Puntando su Pavia, attraversiamo nell’ordine: Vigna del Pero, Casottole, Torre d’Isola e Massaua.
Siamo arrivati alle porte di Pavia. Proseguiamo sempre dritto ed entriamo nel vasto Centro Storico che merita un ulteriore giretto esplorativo.
Dopo una breve visita, puntiamo verso Sud attraversando il Ticino sul Ponte Coperto (foto di copertina), poi a dx in via XXV Aprile, alla rotonda proseguiamo dritto lungo l’argine del Ticino e ci godiamo: da un lato la pace della campagna coltivata e dall’altro, il maestoso scorrere del Fiume. Continuiamo sull’argine fino all’incrocio con la SP3 che attraversiamo per proseguire diritto, lungo la SP 80, passando davanti alla Cascina Limido e alla Cascina Caselle, fino ad entrare a Villanova d’Ardenghi.
Superato il borgo, attraversiamo la SP596 con una grande rotonda. Continuiamo dritto lungo la SP 149, in mezzo a una piatta e sterminata distesa di campi coltivati, per sbucare sulla SP193 bis a Zinasco Vecchio. Giriamo a dx e, quando inizia una pista ciclabile che costeggia la strada, la imbocchiamo fino a Zinasco Nuovo. In mezzo al paese giriamo a dx sulla SP 60 per Groppello Cairoli. Superato un passaggio a livello, ci troviamo circondati da sconfinate risaie, che ora appaiono come ordinati campi arati, ma che, nel mese di giugno, offrono il loro massimo splendore fatto di acqua azzurra e teneri germogli verde smeraldo. Scavalchiamo l’Autostrada A7, proseguendo dritto fino ad entrare a Groppello Cairoli.
Nel Piazzale San Rocco giriamo a sx in via Pavia poi a dx in via Cairoli seguendo l’indicazione: Cielo Alto. Quando la strada scende leggermente, porgiamo la massima attenzione: stiamo arrivando ad un incrocio invisibile, con il cartello di stop nascosto da un palo della luce. Ho evitato un frontale con un’auto per miracolo! Sfociamo sulla via Roma e proseguiamo sulla sx per Zerbolò. Alla successiva rotonda ci dirigiamo verso Bereguardo. Al prossimo incrocio giriamo a dx per Parasacco.
Qui si palesano due possibilità: proseguire dritto per Borgo San Siro, oppure girare a dx per Bereguardo, accorciando il giro di oltre 20 km.
Scegliendo la via breve: attraversiamo il Ticino sul ponte di chiatte (chiuso per lavori almeno fino al 18/12/2015). Raggiungiamo Bereguardo e ripercorriamo la ciclabile lungo il Naviglio di Bereguardo fino al punto di partenza.
Se volessimo seguire il tragitto originale
Da Parasacco percorriamo una tranquilla strada che ci trasporta attraverso un incantevole paesaggio fatto di rogge, boschetti e antiche fattorie, fino a sbucare nei pressi di Borgo San Siro, sulla SP 206. Da qui in poi finisce la nostra tranquillità ciclistica perché dobbiamo necessariamente percorrere questo stradone abbastanza trafficato.
Giriamo a dx direzione Vigevano. A Belcreda tagliamo attraverso il paese, poi passiamo da Sforzesca, col suo antico palazzo, e ci troviamo, in men che non si dica, alle porte di Vigevano. Entriamo in Città percorrendo corso Pavia e, a seguire, via Cairoli così sbuchiamo improvvisamente, allibiti, nella spettacolare Piazza Ducale.
Per continuare, passiamo davanti al Duomo, entriamo in Corso Vittorio Emanuele II, quindi, girando a dx, percorriamo tutto Corso Milano fino a raggiungere la SS494. Questa infernale arteria è l’unica via per attraversare il Ticino. Ben allineati sul ciglio della strada procediamo verso Abbiategrasso incuranti di tutto quello che ci sfreccia di fianco. Dopo pochi, ma interminabili km in apnea per “ansia da traffico”, arriviamo a Soria Vecchia. Giriamo a dx sulla SP 52 per Ozzero e ritroviamo la pace.
Attraversato il grazioso borgo ci immettiamo sulla SP 183 che ci riporta sulla SS 494 in quel di Abbiategrasso. Proseguiamo dritti su questo stradone fino a intravvedere l’Alzaia del Naviglio che imbocchiamo davanti al ex stabilimento della Mivar, così da ritrovare la nostra auto che ci aspetta fedele davanti al cimitero di Castelletto.
Tratto da www.rivistanatura.com
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