Perché l’acqua non brucia?
Di Armando Gariboldi
Di Armando Gariboldi
Sembra una domanda da buontemponi, eppure se ci pensate bene l’acqua è composta da due elementi che insieme dovrebbero produrre esplosioni, fuoco e fiamme: un infiammabilissimo combustibile quale è l’idrogeno (che non a caso viene usato come propellente per i razzi) e l’elemento ineludibile in ogni combustione, il comburente, ovvero l’ossigeno.
Due “tipini” piuttosto esplosivi, che però si mettono insieme non solo senza creare problemi, ma originando un composto che costituisce la sostanza ideale per…spegnere il fuoco!
Ma a pensarci bene, la risposta è particolarmente facile: l’acqua non brucia, perché è già tutta bruciata!
Ovvero l’acqua non brucia, cioè, non si comporta da combustibile, perché è incapace di cedere spontaneamente gli elettroni che possiede ad un’altra sostanza in grado di catturarli. L’ossigeno cioè (che è l’elemento che potrebbe cedere o catturare nuovi elettroni) ha raggiunto nell’unione con l’idrogeno uno stato molto stabile di “quiete”.
Ciò è reso possibile dal particolare legame chimico che unisce, appunto, il grande atomo di ossigeno con i due piccoli idrogeni: il legame detto “covalente”. Un legame bipolare e molto forte, al contrario del debolissimo legame a idrogeno che unisce le molecole d’acqua tra loro.
Quindi in questa unione tra ossigeno e idrogeno i due elementi cambiano un po’ natura, rinunciano per così dire a un poco della loro intrinseca focosità.
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Tratto da: www.rivistanatura.com
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