Un nuovo gruppo di alcune decine di individui diThymichthys politus – una delle specie più rare e curiose al mondo – è stato scoperto nelle acque della Tasmania sud orientale da un gruppo di subacquei dell’IMAS (l’Istituto di studi marini e antartici) e del RLS (il progetto di citizen science Reef Life Survey).
A scovarlo, dopo tre ore e mezza di immersione e quando ormai le speranze di successo della spedizione stavano svanendo, è stata la ricercatrice Antonia Cooper che d’un tratto ha notato tra le alghe un piccolo pesce rosso dalla caratteristica inconfondibile. Infatti, anziché usare le pinne per librarsi nel fluido, Thymichthys politus le impiega come mani per camminare sul fondo dell’oceano. Non per nulla il suo nome inglese è red handfish.
Popolazione raddoppiata
Il punto preciso del ritrovamento non è stato ancora reso noto ma sappiamo che si trova a diversi chilometri di distanza dal luogo in cui vive la quarantina di esemplari finora noti e che i due siti sono molto diversi tra loro, il che significa che il piccolo pesce è in grado di adattarsi a diversi tipi di ambienti. Fino al momento di questa scoperta si credeva che la popolazione di Thymichthys politus contasse solo 40 individui, tutti concentrati lungo il reef della Frederick Henry Bay, sempre nel sud est della Tasmania.
«Questa scoperta raddoppia di fatto la popolazione della specie – ha spiegato al Guardian Rick Stuart Smith, ricercatore della University of Tasmania –. Dal momento che questi pesci non nuotano per lunghe distanze riteniamo che si tratti di due popolazioni geneticamente distinte».
Pinne pettorali come zampe
Thymichthys politus è una delle 14 specie appartenenti alla famiglia Brachionichthyidae ed è endemica dell’Australia sud orientale e della Tasmania. I pesci di questa famiglia hanno un aspetto unico per via della peculiare pinna dorsale in posizione molto avanzata sulla testa. Inoltre, quelle che potrebbero sembrare a tutti gli effetti delle mani con tanto di dita sono in realtà pinne pettorali, che in questa famiglia di pesci sono particolarmente robuste consentendo loro di camminare letteralmente sul fondale.
Marta Frigerio
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