Torre dell'Orso è una località balneare del Salento, marina di Melendugno, in provincia di Lecce.
Nota per l'ampia spiaggia di finissima sabbia color argento, Torre dell'Orso vanta un mare particolarmente limpido per le correnti del Canale d'Otranto. Grazie a questa caratteristica d'estate la località è frequentata da molti turisti ed è stata più volte premiata con la Bandiera Blu d'Europa per la trasparenza e la pulizia del mare.
La torre - Foto da DEPOSITPHOTOS
Il toponimo deriva dalla presenza, sulla costa, di una torre del XVI secolo utilizzata in passato per avvistare le navi turche dirette verso il Salento. Secondo alcune ipotesi orso farebbe riferimento alla foca monaca. Più verosimilmente sarebbe da ricondurre a Urso, cognome del probabile proprietario dell'agro nell'antichità.
Stando ad un'altra interpretazione, avendo le torri costiere nomi di santi, il suo nome doveva essere Torre di Sant'Orsola, da cui Torre dell'Orso. Altra ipotesi del toponimo è data dal fatto che sotto la torre vi è una roccia che rappresenta il profilo di un orso.
Torre dell'Orso - La spiaggia
Guardando la spiaggia, con la torre alla propria sinistra, si potrà notare una formazione rocciosa raffigurante il profilo di un orso con il muso e le orecchie ben definite. L'erosione ha, nel corso dei decenni, modificato tale sembianza ma è tuttora ben visibile.
Storia
Recenti studi hanno accertato che la baia in passato costituiva il porto dell'antica città-santuario di Roca, ed era uno scalo fondamentale dei naviganti che giungevano o si recavano sull'altra sponda adriatica.
Torre dell'Orso - Faraglioni
In particolare, la rotta che collega la baia di Valle dell'Orso (40°18′53.46″N 19°22′43.97″E), in Albania, e la baia di Torre dell'Orso (40°16′17.53″N 18°25′51.6″E) costituisce il percorso più breve (circa 80 km) che i naviganti possano compiere.
Torre dell'orso
Nel 44 a.C. Ottaviano Augusto, che si trovava ad Apollonia per studiare lettere greche, avuto notizia dell'uccisione di Cesare e temendo disordini nel porto di Brindisi, seguì probabilmente questa rotta per giungere nella più sicura città di Lupiae e da qui recarsi a Roma.
Publio Virgilio Marone
Dimostrata l'esistenza di questa rotta, appare naturale che Virgilio avesse in mente questi luoghi (e non Porto Badisco o Santa Maria di Leuca, come ritenuto dai successivi commentatori) quando descrisse l'approdo nel Salento di Enea, partito dai monti Acrocerauni in Albania, onde a le spiagge si fa d'Italia il più breve tragitto.
« E di vèr l'Orïente un curvo seno
in guisa d'arco, a cui di corda in vece
sta d'un lungo macigno un dorso avanti,
ove spumoso il mar percuote e frange.
Ne' suoi corni ha due scogli, anzi due torri,
che con due braccia il mar dentro accogliendo,
lo fa porto e l'asconde; e sovra al porto
lunge dal lito è 'l tempio. »
(Virgilio - Eneide, libro III. Traduzione di Annibal Caro)
Turismo
La spiaggia è un'insenatura della lunghezza di circa 800 metri delimitata da due alte scogliere. Alle spalle della spiaggia si trovano basse dune con una pineta non naturale ma impiantata dall'uomo (nell'era fascista) per bonificare la zona. Nella zona sud dell'insenatura sfocia un corso d'acqua chiamato Brunese. La zona sud della scogliera è caratterizzata dalla presenza della grotta di San Cristoforo nella quale sono stati rinvenuti antichi graffiti.
Le Due Sorelle
Nella scogliera sottostante la torre, a nord della baia, sono presenti antiche grotte, oggi murate, che i pescatori alcuni decenni fa usavano per depositare gli attrezzi di pesca e trascorrere, nel periodo estivo, le vacanze.
Nell'estremo sud della baia di Torre dell'Orso, a poca distanza dalla spiaggia, si incontrano due faraglioni, vicini e simili, detti Le due Sorelle. Secondo la leggenda il nome deriva da due sorelle che un giorno decisero di sottrarsi alle fatiche quotidiane cercando refrigerio nel mare.
Torre dell'Orso - Grotta della Poesia - Foto da www.torredellorso.puglia.it
Giunte a Torre dell'Orso, si tuffarono da una rupe nel mare in tempesta non riuscendo più a guadagnare la riva. Gli Dei, mossi a compassione, le tramutarono nei due suggestivi faraglion.
Torre di Guardia
I lavori iniziarono nel 1568 per opera di Giovanni Tommaso Garrapa, ma la sua costruzione dovette interrompersi a causa della morte dello stesso, per poi riprendersi nel 1580 ad opera di suo fratello, Angelo Garrapa.
Torre dell'Orso - Foto
La forma della torre è troncopiramidale a base quadrata, ed è posta su un alto sperone della costa, pochi metri prima dell'arenile. Nel 1577 fu armata di un falconetto di bronzo, consegnato dal sindaco di Lecce al procuratore di Borgagne.
Cucina
La cucina salentina è la cucina tipica del Salento, parte meridionale della Puglia. È una cucina povera per gli ingredienti usati, a partire dalla farina poco raffinata oppure di orzo, meno costosa di quella di grano. Tra i piatti tipici i turcine??i o gnommare??i o mboti, che sono involtini fatti con le interiora dell'agnello, dal sapore deciso e prelibato, cotti sulla brace.
Ciceri e tria - Foto da www.scoutingpuglia.com
Altro tradizionale piatto povero della cucina salentina è la ciceri e tria. Si tratta di pasta fresca, tipo tagliatella ma senza uovo, in parte fritta in olio extravergine d'oliva e parte lessata unitamente ai ceci, servita appunto insieme ai predetti legumi. Inoltre si usano le spezie della macchia.
In barca
Il porto di S. Foca si trova a circa 11 M a Nord del porto di Otranto; è protetto a Nord da un molo curvilineo di sopraflutto e a Sud da un moletto di sottoflutto orientato per NE; internamente le banchine ospitano pontili galleggianti fissi e stagionali. E' stato ultimato il nuovo porto turistico di San Foca composto da una banchina di m 200 e da n°3 pontili galleggianti per un totale di 150 posti barca.
Porto di San Foca
Pericoli: a circa 300 m a nord del porto ed a 400 m circa dalla riva esiste una secca denominata “Brigantini” con scogli affioranti durante la bassa marea.
Orario di accesso: continuo
Accesso: arrivando da Nord, non rasentare il molo esterno frangiflutti.
Fondo marino: sabbia e roccia.
Fondali: in banchina da 1,50 a 8,00 m.
Radio: Vhf canale 16 e 12 (porto turistico); C.B. canale 10 (Lega Navale Italiana).
Telefono: Porto turistico di San Foca l.mare Matteotti, 6 tel. 0832.881183 fax 0832.840831 e-mail: portodisanfoca@libero.it
Posti barca: 500 circa di cui 20 per il transito.
Lunghezza massima: 25 m.
Divieti: dare precedenza alle unità in uscita; mantenersi a una distanza superiore ai 30 m dal segnalamento provvisorio.
COORDINATE
S. FOCA DI MELENDUGNO
40°18',08 N 18°24',42 E
PER CONTATTARE IL PORTO
VHF canale 16 e 12 (porto turistico)
CB canale 10 (Lega Navale Italiana)
E-mail: portodisanfoca@libero.it
Telefono: 0832-881183
In copertina foto da DEPOSITPHOTOS
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