Barlettaè un comune, capoluogo insieme ad Andria e Trani, dellaprovincia di Barletta-Andria-Trani, in Puglia.
Il territorio comunale fa parte del bacino della valle dell'Ofanto e, oltre ad essere bagnato dall'omonimo fiume, che funge amministrativamente come linea dividente tra Barletta e Margherita di Savoia, ne ospita anche la foce.
Barletta - Frazione Canne sito della battaglia vinta da Annibale
Il comune di Barletta, che comprende la frazione Canne, sito archeologico ricordato per la celeberrima battaglia vinta nel 216 a.C. da Annibale, è stato riconosciuto come città d'arte dalla Regione Puglia nel 2005 per le sue bellezze architettoniche.
Il territorio di Barletta, con circa 13,5 km di costa, si affaccia sul mare Adriatico all'imboccatura sud-est del golfo di Manfredonia, di fronte al promontorio del Gargano, nell'area costiera in cui il litorale roccioso della Terra di Bari modifica le sue caratteristiche giungendo alle sabbie della foce del fiume Ofanto. Questo delimita a nord-ovest il territorio barlettano, che pertanto fa parte della valle dell'Ofanto. Il fiume ha sempre avuto un'influenza determinante sull'attività agricola della zona. Il corso fluviale segna anche il passaggio dalla Murgia carsica, sulla riva destra, alla vasta e fertile piana del Tavoliere delle Puglie, su quella sinistra.
Golfo di Manfredonia
Il primo nome della città di Barletta, come testimoniato dalla Tavola Peutingeriana, è stato Bardulos, trasformato in seguito in Barduli.
Il toponimo, secondo un'ipotesi ottocentesca, sarebbe derivato dal nome della popolazione transadriatica che, intorno al IV secolo a.C., era approdata sulle coste barlettane: i Bardei.
Barletta( Bardulos) nella Tavola Peutingeriana
Durante l'Alto Medioevo la denominazione subì una nuova modifica, diventando Baruli, che negli atti dell'epoca assumeva anche la forma Barulum. In volgare la città era detta Varolum o Varletum, da cui deriverebbe il nome della città in dialetto barlettano, ossia Varrett. Solo dall'XI secolo la città è stata chiamata con l'attuale denominazione di Barletta.
Le prime testimonianze su Barletta, citata come Bardulos nella Tavola Peutingeriana, risalgono al IV secolo a.C. Tra il IV e il III secolo a.C. fu lo scalo marittimo di Canusium, centro di maggior rilievo perché nell'entroterra, oltre alle risorse naturali, vi era anche un clima salubre, poiché lontano dalle acque stagnanti e paludose dei fiumi che scendevano a valle. Nel 216 a.C. nei pressi della vicina Canne, durante la seconda guerra punica si tenne l'omonima battaglia che determinò la pesante sconfitta dei Romani da parte dell'esercito di Annibale.
La vittoria di Annibale nella battaglia di Canne
Prima di finire nell'orbita di Roma l'antica Bardulos si trovava in un crocevia tra la strada che conduceva nell'entroterra sannitico passando per Canne e Canosa e la via litoranea che, costeggiando l'Adriatico, collegava il Gargano con Barium e Brundisium.
La città, fino ad allora vissuta all'ombra della vicina Canosa ma dopo la distruzione di Canne (547) ricevette una prima ondata migratoria di superstiti cannesi; in seguito all'arrivo dei Longobardi, nel 586 accolse un secondo esodo, questa volta degli stessi canosini, che si stabilirono lungo le principali direttrici di traffico verso i paesi limitrofi.
L'incursione saracena dell'848 e la devastazione dell'875 decretarono la fine della supremazia di Canusium e la definitiva fuga dei suoi abitanti presso la vicina Baruli, che, così, poneva le basi per diventare una vera e propria civitas.
Barletta - Il Castello
La città fiorì di fatto però solo nel Basso Medioevo come fortezza dei Normanni, diventando una tappa importante per i crociati e per tutto il traffico commerciale verso la Terra santa. Nel 1156, in seguito alla distruzione di Bari, divenne capoluogo della Terra di Bari. Nel 1194 terminò il periodo normanno ed iniziò quello svevo, dominato dalla figura di Federico II: divenuto imperatore nel 1220, quattro anni dopo avviò la costruzione della sua domus nel castello barlettano, allora costituito unicamente dal fortino costruito precedentemente dai Normanni.
L'importanza attribuita alla città dal sovrano svevo è testimoniata dall'annuncio, nel 1228, della sesta Crociata durante la Dieta tenutasi proprio nella domus federiciana. Agli svevi succedette, nel 1266, la dinastia angioina. Nonostante la sede di capoluogo fosse stata spostata a Napoli Barletta continuò, con Carlo I, a beneficiare di ricchezza economica e di attenzioni, tanto che tre dei sette membri del Consiglio dell'Imperatore erano barlettani. La dinastia aragonese subentrò nel 1442 a quella angioina e nel 1459 il nuovo re, Ferdinando I, fu incoronato proprio nella cattedrale di Barletta.
La Disfida di Barletta
All'inizio del XVI secolo, durante la seconda guerra italiana che vide coinvolte Francia e Spagna, la città fu teatro di storiche vicende, quale la celebre Disfida di Barletta.
Lo scontro tra cavalieri italiani e francesi, avvenuto a seguito di provocazioni di parte francese, si tenne il 13 febbraio 1503 nell'agro tra Andria e Corato, nel territorio della città di Trani e si concluse con la vittoria della compagine italiana, guidata dal capitano Ettore Fieramosca.
La città divenne roccaforte degli spagnoli, che ne ampliarono le mura ed il castello. Nel 1528, già lacerata da divisioni interne, fu devastata dai francesi, che perpetrarono saccheggi e incendi tali da portare alla distruzione di chiese ed edifici conventuali.
Barletta - Monumento a Ettore Fieramosca
Da quel momento cominciò il declino di Barletta, favorito dal malgoverno spagnolo e dalle calamità naturali susseguitesi per tutto il XVII secolo: nel 1656 la peste colpì la città e il numero dei suoi abitanti passò dai ventimila di quell'anno agli ottomila del marzo 1657; nel 1689, 1731, 1743 dei terremoti ridussero in ginocchio la popolazione.
Gioacchino Murat |
Segnali di rinascita si registrarono soltanto alla fine del XVIII secolo, in particolar modo durante i regni di Giuseppe Bonaparte e di Gioacchino Murat.
Proprio durante il periodo murattiano, nel 1809, gli ordini religiosi presenti in città furono soppressi, con la conseguente confisca di tutti i loro beni.
Tuttavia restò un attivo centro culturale e religioso e, nel 1860, fu elevata a diocesi da papa Pio IX col nome di Barletta. Nazareth.
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Angelo Raffaele Lacerenza |
Negli anni del risorgimento innumerevoli furono le gesta del concittadino Angelo Raffaele Lacerenza, tanto che le sue idee e la sua azione politica contribuirono in maniera decisiva alla nascita dei movimenti unitari nel sud Italia e alla formazione dell'esercito meridionale con la brigata "Barletta".
Il XX secolo si aprì con lotte contadine e scioperi che videro coinvolto il cerignolano Giuseppe Di Vittorio. Il 24 maggio 1915, durante la prima guerra mondiale, la città fu bombardata dalla flotta austro-ungarica, che centrò, con sei colpi di cannone, il fronte settentrionale del castello.
L'edificio non subì ulteriori colpi grazie all'intervento del cacciatorpediniere Turbine, immolatosi al suo posto. Alla vigilia della guerra fu ricostituita la brigata di fanteria "Barletta" e impiegata dal 1915 al 1918 in varie battaglie, tra cui la nona battaglia dell'Isonzo.
Durante la seconda guerra mondiale, l'8 settembre 1943 e nei giorni successivi la città fu teatro di diversi episodi di Resistenza contro le truppe naziste. Non appena giunse il fonogramma in cui si ordinava di considerare i tedeschi come nemici, le truppe del Regio Esercito di stanza a Barletta furono posizionate dal colonnello Francesco Grasso, comandante della piazza, a difesa delle vie d'accesso alla città. Dopo appena due giorni di scontri furono tuttavia costrette alla resa, per evitare che Barletta fosse rasa al suolo.
La foto scattata dai tedeschi prima della fucilazione dei poliziotti municipali di Barletta)
Da quel momento si ebbero numerosi episodi di rappresaglia che fecero trentadue vittime civili, oltre a decine di feriti. L'episodio più grave avvenne il 12 settembre, quando undici vigili urbani e due netturbini furono fucilati presso il Palazzo delle Poste in una strage di massa.
Per questi motivi la città di Barletta è stata insignita, unico caso in Italia, con la medaglia d'Oro al Valor Militare ed al Merito civile.
Turismo
Il turismo è sostenuto dalla notevole vocazione artistica e culturale della città, come testimonia il riconoscimento di "città d'arte", conferitole nel 2005, nonché dalla presenza di un litorale costiero lungo 13 km.
Barletta - Il litorale
Barletta è sede di grandi e piccoli eventi culturali.
La volontà di fare di Barletta un polo attrattivo dal punto di vista turistico è testimoniata dall'organizzazione di numerose manifestazioni di carattere canoro e di stagioni teatrali che hanno visto avvicendarsi nel fossato del castello e sul palco del Teatro Curci musicisti e attori di fama nazionale.
Barletta - Teatro Curci
A partire dal 31 gennaio 2008 l'Amministrazione comunale in collaborazione con l'Archeoclub d'Italia sede di Barletta e l'Assessorato ai Beni Culturali della Regione Puglia, al fine di garantire un'adeguata sensibilità e conoscenza dei beni culturali, ha promosso un progetto di formazione dedicato alla Cultura del Turismo nonché un ciclo di conferenze presso Palazzo della Marra di contenuto storico-artistico.
Cucina
Nei ristoranti con cucina mediterranea a Barletta, Andria e Trani potrete deliziare il vostro palato, gustando pietanze a base di carne e di pesce per tutti i gusti.
Paccheri con gamberi rossi e fiori di zucca
Carpacci di mare a primi come i paccheri con gamberi rossi di Gallipoli e fiori di zucca e gli strascinati al pomodoro con ricotta di bufala, piatti completi che comprendono diversi elementi della cucina mediterranea, dai carboidrati della pasta fino al pesce, ai formaggi e alle verdure.
Il porto
Il porto di Barletta, nonostante sia soggetto ad interrimento, è uno dei più sicuri della Puglia; è costituito da un molo occidentale a più bracci completamente banchinato e da una diga a levante. Alla radice del molo di ponente si trova uno sporgente che forma una darsena. Nella zona sud-ovest del porto è stata realizzata una ulteriore darsena protetta da un pontile lungo 230 m.
Barletta - Il porto
Pericoli: bassi fondali nella zona meridionale del porto.
Orario di accesso: Continuo
Accesso: velocità non superiore a 3 nodi
Fondo marino: sabbia e fango
Fondali: in banchina da 0,40 a 7,20 m.
Rade sicure più vicine: Golfo di Manfredonia con venti del IV quadrante.
COORDINATE
BARLETTA
41°19',95 N 16°17',52 E
PER CONTATTARE IL PORTO
VHF canale 16 - 11 (h. 07/20)
CB canale 09
E-mail: barletta@guardiacostiera.it
Telefono: 0883-531020
Foto da DEPOSITPHOTOS
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