Via la plastica dall'acqua: dal mare ai fiumi. L'esempio di Ferrara
di Gian Basilio Nieddu
di Gian Basilio Nieddu
Quando si parla di plastica il riferimento è quasi esclusivamente al mare, anche perchè, non nascondiamolo, tante aziende e pseudo amanti della natura ci propinano in fin dei conti la loro merce: prodotti o share mediatico.
Una bieca operazione di marketing. A tanto racconto emozionale corrispondono però le barriere politiche contro le direttive europee sulla limitazione all'uso della plastica. Senza parlare del basso livello informativo generato dagli uffici marketing aziendali e da tutti questi influencer che non vanno oltre la ripetizione banale di slogan generati da algoritmi.
Eppure la gran quantità di plastica che arriva in mare arriva dai fiumi, soprattutto dai grandi corsi d'acqua di Asia sudorientale, Africa e America Latina. Chiaro: dove sono aumentati i consumi ma non esistono politiche pubbliche di riuso, riciclo oppure di "valorizzazione termica" che ricordiamolo significa bruciare la plastica. Non proprio un'operazione ecologica.
Ma il problema non riguarda solo l'oceano e i paesi cosiddetti in via di sviluppo, anche i nostri fiumi portano troppa plastica in mare. Se ne parla poco, la salvezza dell'oceano fa più figo anche per tanti navigatori, ma il tema è centrale. Per questo motivo cito questa iniziativa che sta prendendo forma a Ferrara con un intervento della Regione Emiia-Romagna.
Non conosco tutti i risvolti tecnici, si tratta per di più di un progetto pilota, ma è bene conoscere la sua esistenza. Come si legge nel comunicato: "Fiumi più puliti con un sistema di barriere galleggianti acchiappa plastica". Si tratta di sperimentare un nuovo metodo di pulizia dei corsi d’acqua, una modalità di raccolta selettiva dei rifiuti, installata in prima battuta sul Po di Volano, nei pressi della Darsena City, e a valle del ponte di San Giorgio, nel centro della bella città emiliana.
“La sperimentazione durerà un anno ed è finanziata dalla Regione con 200mila euro- spiega Irene Priolo, assessore regionale all’Ambiente- . Rientra tra le azioni della strategia per ridurre le plastiche usa e getta, colonna portante del nuovo Piano regionale per la gestione dei rifiuti. Il tutto attraverso una modalità d’intervento innovativa e all’insegna della sostenibilità, capace di agire a 360 gradi per la protezione e la tutela dell’ambiente”.
Gli interventi in città e in provincia
Il progetto, già realizzato sul Po dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume, permette di intercettare i rifiuti galleggianti grazie all’installazione di un dispositivo di raccolta selettiva all’avanguardia, composto da barriere flottanti in polietilene, che non interferisce con la fauna e flora del fiume.
Attraverso un natante dotato di cestello, vengono raccolti la plastica galleggiante e altri rifiuti trasportati dall’acqua, poi inseriti in appositi “big bags” e trasferiti nei siti di conferimento. Tra gli altri obiettivi dell’iniziativa c’è anche la valutazione dell’adeguatezza di questo sistema di raccolta come prevenzione del “marine litter”, vale a dire i rifiuti dispersi in mare e lungo le coste, la verifica di quanti e quali tipi di rifiuti si trovano in acqua e la definizione di una stima dei quantitativi che si riescono ad intercettare, con particolare riferimento alla plastica.
Curiosi di conoscere i risultati. Per dovere di cronaca è previsto anche un intervento più classico con la pulizia di argini e sponde di vari corsi d’acqua. Con una spesa di 100mila euro si punta a rimuovere e sgomberare ogni genere di rifiuto abbandonato: ingombranti, materiali plastici o ferrosi, componenti di autoveicoli, pneumatici e amianto. Non di solo plastica soffrono e muoiono i nostri amati corsi d'acqua.
Gian Basilio Nieddu
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