USS Maddox, l'incidente nel golfo del Tonchino
di Fabrizio Fattori
di Fabrizio Fattori
L’imperialismo occidentale si è sempre avvalso del proprio potere mediatico per creare ed imporre i presupposti ad interventi militari coerenti con le proprie strategie e i propri obiettivi, all’interno di uno scenario di “guerra fredda” che indubbiamente accentuava ed esasperava la visione di blocchi contrapposti perennemente in precario equilibrio.
Tra i più noti il caso delle “armi di distruzione di massa” ritenute in possesso di Saddam Hussein che ha dato il via al tracollo dei fragili equilibri dell’area medio orientale di cui ancora oggi si percepiscono le incerte ed allarmanti evoluzioni.
Tra il 2 ed il 4 agosto del 1964, nel golfo del Tonchino, il cacciatorpediniere Maddox (DD 731) venne attaccato da tre torpediniere nord vietnamite creando il “casus belli” che scatenerà l’escalation di una guerra mai dichiarata.
Photograph taken from USS Maddox (DD-731) during her engagement with three North Vietnamese motor torpedo boats in the Gulf of Tonkin, 2 August 1964. The view shows all three of the boats speeding towards the Maddox." U.S. Navy sailor aboard USS Maddox (DD-731) - Official U.S. Navy photo NH 95611 from the U.S. Navy Naval History and Heritage Command
Anche in questo caso, documenti desecretati recentemente dalla National Security Agency (NSA) hanno dimostrato l’utilizzo di un episodio forse mai verificatosi nei termini proposti, per coprire di “legittimità” un’azione militare pretestuosa.
Ma in quei giorni la versione “ufficiale” del Pentagono convinse il Senato, con la “Risoluzione del Tonchino”, ad autorizzare l’intervento in Vietnam ritenuto dalla presidenza Johnson di facile e rapida esecuzione. Come sappiamo non fu così. La guerra durò nove anni e costò due milioni di morti e migliaia di feriti ed invalidi contando anche i danni congeniti causati dalla diossina contenuta nell’ “agente arancio”, potente diserbante usato in milioni di litri per defogliare le intricate macchie equatoriali, nascondiglio ideale dei vietcong.
Il colosso americano forte della sua potenza bellica (14 milioni di tonnellate di bombe sganciate) e di un esercito arrivato a oltre cinquecentomila uomini venne di fatto tenuto in scacco dalla guerriglia del generale Giap e sconfitto ( anche con il contributo del movimento pacifista internazionale). Gli Usa pagarono con circa sessantamila morti e migliaia di feriti e di invalidi ed un costo stimato di circa duecento miliardi di dollari.
La pace di Parigi firmata nel 1973 poneva termine al diretto coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra che tra l’altro aveva corso il concreto rischio di divenire la terza guerra mondiale nel momento in cui Russia e Cina manifestarono la volontà, poi rientrata, di sostenere militarmente ed in modo diretto la causa della riunificazione comunista del Vietnam.
Fabrizio Fattori
Foto In copertina: Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1990649
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