Il Ruscello del Diavolo a Praga
di Fabrizio Fattori
di Fabrizio Fattori
La città prende probabilmente il suo nome da “pràh” termine ceco per “soglia” o forse anche “chiusa” come le molte interruzioni artificiali che consentono, nel non profondissimo fiume cittadino (Moldava), un minimo di navigazione locale.
La città ha, nel corso dei secoli, acquisito e confermato il suo attributo di “magica” dovuto alla sua complessità storica e architettonica che ancora oggi la rende luogo di incommensurabile fascino romantico.
Misterioso termine stratificatosi nella sua vastissima letteratura e presente nei nostri autori in Angelo Maria Ripellino (Praga magica - 1973) e più recentemente in Franco Cardini (Praga - 2020). La città si affaccia sulla Moldava (Vltava) e estende la città vecchia (Starè Mesto) al di là (Malà Strana) grazie ad uno dei ponti più spettacolari esistenti: il “Ponte di pietra” divenuto poi il “Ponte di Carlo” costruzione antichissima ad opera di Petr Parler nel 1357.
Il nucleo storico della città si è conservato quasi integro nel corso dei secoli ed è stato risparmiato anche dai bombardamenti alleati della seconda guerra mondiale.
Tra i tanti racconti che ci hanno tramandato la magia della città uno riguarda la figura di una strega vissuta a lungo in piazza dei Maltesi, dedita a sortilegi alchemici che a lungo hanno interessato sovrani, maghi e ciarlatani e poi trasferitasi sull’isola di Kampa in prossimità di questo piccolo braccio del fiume che dalle sue malvagie pratiche esoteriche prese il nome di ruscello del diavolo.
Ancora oggi il lento scorrere dell’acqua alimenta un antico mulino la cui forza motrice ha, per secoli, dato energia ai laboratori alchemici dediti alla inutile ricerca della pietra filosofale capace di trasformare vili metalli in oro.
Le sue acque forse hanno contribuito a plasmare l’argilla del “Golem” fantasiosa figura di super uomo dedito alla tutela della comunità ebraica locale, voluto da rabbino Loew nel XVI secolo.
La magia di Praga potrebbe narrare migliaia di storie al confine di quella dimensione tra realtà e fantasia tanto cara al genere umano che vi trova quasi una ragione di vita e le cui suggestioni vengono tramandate di generazione in generazione sempre con grande successo.
Fabrizio Fattori
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