Il geniale Tartaglia
di Tealdo Tealdi
di Tealdo Tealdi
Il suo nome è conosciuto per il noto triangolo numerico, detto triangolo di Tartaglia e la scoperta della risoluzione algebrica delle equazioni di terzo grado, ma non di questo vogliamo parlare, in quanto, già nei primi anni del ‘500, Nicolò Fontana noto come Tartaglia, coevo di Leonardo, scrisse un vero e proprio manuale di recuperi marittimi, che gli venne commissionato a Venezia.
Il disegno rappresenta il recupero effettuato della nave affondata e delle due navi soccorritrici ormai emerse e svuotate d’acqua
Il geniale Tartaglia, applicando il Principio di Archimede, attestò con una serie di ‘Dechiarationi’ che per rimettere a galla una nave affondata, bisogna porre ai fianchi della medesima, due navi di pari dimensioni, ben bloccate tra esse in modo da formare un corpo unico. Allagate le due navi soccorritrici sino a portarle, a pelo d’acqua, si imbrachi la ‘fondata nave’ alle due citate e si proceda a svuotare le navi soccorritrici, sino a che le tre navi non ritorneranno a galla insieme.
Questo semplice ma efficace sistema, funzionava e funziona ancora oggi. Ma a parte le ulteriori interessanti ‘Dechiarationi’ del suo manuale riferite alle immersioni subacquee e alla meteorologia, quello che è davvero stupefacente e l’intuizione che, qualora non si trovassero navi di adeguata dimensione o non se ne trovassero affatto, dice il Tartaglia di provvedere a far costruire due enormi scatole in legno puntualmente calafatate, di dimensioni ciascuna pari alla nave affondata e ripetere l’operazione su esposta con i citati galleggianti.
Il disegno rappresenta il recupero effettuato della nave affondata e delle due navi soccorritrici ormai emerse e svuotate d’acqua
Il Tartaglia in pratica sembra essere il primo a parlare di un pontone da utilizzarsi per le operazioni di ri-galleggiamento di una nave affondata.
Appare palese anche a chi di mare non è esperto, che dal pontone semi-affondabile del Tartaglia, alle casse usate per la Costa Concordia, la strada è veramente breve.
Nel volume anche alcuni disegni di campane di vetro usabili per sommozzatori, anche loro precursori del futuro.
Il libro di Carlo Orlando pubblicato in un centinaio di copie: Recuperi marini del ‘500
L’autore, Carlo Orlando, ha già fatto stampare qualche centinaio di copie anastatiche e sta raccogliendo le adesioni per una ristampa, in caso d’interesse rivolgersi carlorlando@orlandobroker.it
Tealdo Tealdi
Tratto da: www.altomareblu.com
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