Formia venne fondata in epoca antica dai Laconi. In epoca romana era chiamata Formiae (detta Hormia o Ormiai per l'eccellente approdo); fu sede dei Lestrigoni. Da qui passava la regina viarum, la Via Appia.
Formia, dal Basso Medioevo, e fino al 1861, era la parte settentrionale (al confine con lo Stato Pontificio) della Regione di Terra di Lavoro, regione storica sorta sotto il Regno di Sicilia (poi Regno di Napoli e Regno delle Due Sicilie).
Formia - Antichi velieri in rada- Foto d'epoca da umtvs.tv
Anche dopo la sconfitta militare del suddetto Regno delle Due Sicilie e la sua forzata annessione, nel 1861, prima al regno di Sardegna e poi al nuovo Regno d'Italia, Formia continuò a far parte della provincia di Terra di Lavoro, nell'ambito del Circondario di Gaeta.
Ma nel 1927 il governo fascista di Mussolini scisse detta Provincia e assegnò Formia (e tutto il territorio del Circondario di Gaeta) prima alla provincia di Roma e successivamente, dal 1934, alla neonata Provincia di Littoria (poi Latina). Invece il territorio del Circondario di Sora (anch'esso parte della Terra di Lavoro) fu assegnato nel 1927 alla neonata Provincia di Frosinone.
In epoca successiva, parte dell'antico Latium romano, nacque dopo l'unità d'Italia sui resti della romana Formiae dall'unione di due comuni: Castellone, e Mola di Gaeta.
Golfo di gaeta
Adagiata proprio al centro del Golfo di Gaeta, Formia (dal greco hormiai - approdo) ha origini che si perdono nel mito e si riallacciano alla leggenda di Troia e al peregrinare di Ulisse sulla via del ritorno. Tutta la mitica tradizione ricorda questa zona come terra dei Lestrigoni,[3] popoli rudi e primitivi, e alla città di questi giganti cannibali vi approdarono le navi di Ulisse e dalla quale solo la sua riuscì a salvarsi.
Il toponimo Formia viene fatto derivare dal greco Hormiae, ?ρμιαι, approdo, ad indicare la tranquillità del riparo fornito dal golfo. Di formazione preitalica e aurunca come dimostra la lunga e poderosa cinta di mura poligonali, in buona parte conservata lungo la costa e nel quartiere di Castellone, dopo la conquista del territorio da parte dei romani tra il V e IV secolo a.C., entra a far parte del Latium adjectum.
Formia - Antico borgo del Castellone
Nell'ordinamento romano, Formia diventa civitas sine suffragio nel 338 a.C. (o forse 332 a.C.), perché il passaggio attraverso il suo territorio era sempre stato sicuro. Tale passaggio è stato strategicamente importante per i Romani, tanto che per la città viene fatta passare la via Appia nel 312 a.C. Nel 188 a.C., Formia riceve la piena cittadinanza romana.
Formia è stata una località turistica molto apprezzata in epoca romana come testimoniano i numerosi resti di ville, tra le quali celebri erano quelle di Mamurra e Mecenate. Su questo tratto del golfo venne a realizzare una delle sue predilette case di campagna, anche Cicerone.
Morte di Cicerone
Proprio a Formia Cicerone ebbe la morte dai sicari di Antonio nel dicembre 43 a.C. mentre tentava di fuggire alle proscrizioni. La città si contende i natali di Vitruvio Pollione, vissuto in età augustea, autore di un poderoso e apprezzato trattato sull'architettura.
Con la caduta dell'impero romano d'Occidente Formia fu depredata ed i suoi abitanti dopo la calata dei barbari e la guerra greco-gotica, fuggirono sulle vicine colline, spopolando la cittadina e dividendosi poi in due nuclei, divenuti poi sobborghi di Gaeta: quello marittimo di Mola di Gaeta, che prendeva nome dai mulini che vi erano in attività, presso i quali fu eretta alla fine del XIII secolo da Carlo II d'Angiò un fortilizio e, nella zona collinare quello di Castellone. Il nome Castellone deriva dal castello (Castel Leone, Castel Lione ed infine Castellone) costruito da Onorato I Caetani, conte di Fondi, attorno alla seconda metà del XIV secolo.
Formia - Antico borgo della Mola
Giardini con ricchi agrumeti hanno separato per secoli i due rioni, come mostrano anche carte corografiche dei secoli XVI e XVIII. Nel 1863 i borghi furono riuniti col nome di Formia. "O temperate dulce Formiae litus..", la mitezza del clima declamata da Marziale nell'epigramma dedicato all'amico Apollinare e alla sua villa formiana non è una semplice espressione poetica ma una realtà.
Grazie alla sua posizione sul mare, protetta da Gaeta ad ovest e dalle colline alle spalle, Formia vanta una invidiabile condizione climatica, che insieme agli arenili di Vindicio, Acquatraversa, S. Janni e Gianola la rendono una ricercata meta turistica.
Formia - Arenile di Vindicio
La città, durante il secondo conflitto mondiale, ha subìto pesantissimi danni nel gennaio del 1944 e nei mesi successivi, in quanto posta ai margini della Linea Gustav (nota soprattutto per i drammatici eventi della distruzione di Montecassino e per le sanguinose battaglie tra le montagne di Mignano Monte Lungo).
Gran parte del patrimonio storico ed artistico di Formia è così andato perduto; pur tuttavia quanto rimasto è degno di nota.
Formia - Il litorale
Turismo
Formia è una meta privilegiata per gli sport estivi grazie al clima temperato a ai numerosi impianti presenti e permette una perfetta unione tra sport, cultura e turismo.
Sia l’atleta professionista che il semplice amante o il principiante potranno fare corsi di vela o imparare le suggestive evoluzioni in kyte surf nello specchio antistante la spiaggia di Vindicio.
Formia - Kite surf sulla spiaggia di Vindicio - Da www.kitesurfing.
Il turista può effettuare escursioni con diversi livelli di difficoltà ma sempre in sicurezza e immerso nella natura incontaminata.
Cucina
La cucina del Golfo è fondamentalmente legata al pesce: una tradizione millenaria testimoniata dai resti delle peschiere costruite dai romani, e ancora visibili nel porto di Formia, a Sperlonga, a Ponza e Zannone, per avere sempre pesce freschissimo.
Spaghetti alla formiana
Gli spaghetti alla formiana sono uno dei piatti più ricorrenti nei ricordi gastronomici del Patriziato borbonico. Un piatto forte ma gustosissimo per gli ingredienti: cozze, vongole, gamberi, calamari, pomodori pelati, vino bianco, olio di oliva.
A Formia operano varie compagnie di navigazione per raggiungere le isole Pontine.
In barca
Il porticciolo di Caposele: protetto da due moli, orientati rispettivamente uno verso SE e l'altro verso ENE. Nel suo interno vi sono circa 200 m di banchina.
Formia - Il porticciolo di Caposele
Pericoli: fare attenzione alla Secca della Pila, che si trova di fronte al porticciolo di Caposele, segnalata da un pilastro di cemento di colore verde.
Fondo marino: melmoso.
Fondali: in banchina da 1,20 a 1,80 m.
COORDINATE
CAPOSELE - FORMIA
41°14',95 N 13°36',05 E
PER CONTATTARE IL PORTO
VHF canale 16 - 10 (h. 08/20)
E-mail: formia@guardiacostiera.it
Telefono: 0771-21552
Porto Nuovo
ll Porto Nuovo è protetto da due moli a gomito, quello foraneo a Sud e quello di sottoflutto a Est; nel suo interno sono sistemati alcuni pontili galleggianti.
Formia - Il porto Nuovo
Orario di accesso: continuo.
Accesso: in entrata mantenersi a non meno di 20 m dai fanali di ingresso.
COORDINATE
PORTO NUOVO - FORMIA
41°15',17 N 13°36',78 E
PER CONTATTARE IL PORTO
VHF canale 16 - 10 (h. 08/20)
E-mail: formia@guardiacostiera.it
Telefono: 0771-21552
In copertina foto da DEPOSITPHOTOS
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